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Architettura e monumenti
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Architettura e monumenti

 

L'architettura dell'isola risale al 1000 A.C. quando furono costruiti i primi Dolmen e Menhir, una delle risorse principali e di pregio dell'isola stessa.

Se ne possono ammirare preziose testimonianze nella località di Filitosa, nella città di Sartene (nel Golfo del Valinco, sud-ovest), nella bassa valle del Taravo, oppure nella regione delle Balagne a nord dell'isola. 

La più grande ricchezza del patrimonio artistico e architettonico corso è rappresentata, però, dalle chiese, edificate nel corso di diversi secoli.

Le prime basiliche furono costruite a Calvi, Ajaccio, Saint Florent e Sagone. Con l'avvento del Cristianesimo in Corsica, definita l’età dell’oro,  il cui esempio massimo è rappresentato dal Battistero di Mariana.  Nel V sec. con le invasioni barbariche, si assiste ad un crollo della civiltà romana e, di conseguenza, anche delle sue costruzioni.

Il periodo romanico ha regalato alla cultura corsa alcuni esempi artistici e architettonici, già dal IX sec. . Durante l’Alto Medioevo si sviluppa un’architettura romanica primitiva, in pietra ed estremamente semplice. L’esempio più significativo è la chiesa di San Giovanni Battista, a Corte (link).

Dall’XI sec. l’architettura corsa subisce l’influenza della dominazione pisana, presente a quel tempo sull’isola. Il tentativo fu quello di costruire cattedrali sulle coste, con lo scopo di ripopolare i litorali, abbandonati dai natii in seguito alle invasioni barbariche. Dalla Toscana giunsero, perciò, architetti e scultori, mescolando così l’arte italiana a quella corsa. Da questo connubio si sviluppa un’architettura dalle linee semplici, austere,  conferendo allo stesso tempo un’armoniosità unica nel suo genere. Esempi li ritroviamo soprattutto nella Balagne, nella Castagniccia, e nel Nebbio.

La gran parte delle chiese romaniche presentano una pianta rettangolare. Sono pochi gli edifici religiosi che riprendono la linea delle basiliche romane divise in navate per mezzo di colonne, come San Giovanni di Corte, e le chiese di Saint Florent, e della Canonica. Le chiese di derivazione pisana si distinguono, invece,  per la qualità dei materiali utilizzati, come i graniti di Carbini e per gli elementi caratterizzanti di questo stile sobrio ed equilibrato: rosoni, intarsi, tetti in lastre di pietra. Le decorazioni delle facciate sono scolpite, e la policromia naturale delle pietre la fa da padrona, diventando parte integrante della decorazione stessa. Esempi in questo senso si possono ammirare a Santa Maria di Figaniella (sud di Ajaccio) o nella Trinità di Aregno (regione della Balagne, nord-ovest).

Segni della dominazione genovese, sono invece evidenti nelle cittadelle e fortificazioni, ma in particolare nelle famose torri di difesa che svettano sui litorali.

Anche tracce di carattere barocco sono visibili in molte zone dell’isola. La sua diffusione è da ricondurre ancora una volta allo stretto legame con l’Italia e soprattutto alla Controriforma. Forte esempio ne è l’antica cattedrale di Cervione (regione di Bastia), il cui vescovo, a cui si deve la costruzione della stessa, fu amico di San Carlo Borromeo, uno dei principali artefici della controriforma. 

Lo stile barocco si sviluppa nel 17° e 18°sec. nelle regioni più ricche dell’isola,  la Balagne e la Castagniccia. Le grandi città e i borghi più importanti diventano sedi di chiese ed altri edifici religiosi. Pur mantenendo un carattere di austerità, gli edifici religiosi acquisiscono nelle facciate importati elementi decorativi, come cornicioni, colonne su cui svettano pinnacoli, e campanili. Alcune chiese delle città ancora sotto il dominio genovese, come Bastia, contrappongono ad esterni austeri e sobri, interni sfarzosi, marmi policromi, monili scolpiti in legno, come si può ammirare nella chiesa di Corbara.

Notevole anche l’architettura militare, in particolare le fortezze e le torri di guardia sparse per tutta il territorio, risalenti soprattutto all’epoca della dominazione genovese.

Infatti i genovesi per difendere le loro città dagli attacchi esterni e per combattere le invasioni barbariche, fecero erigere un sistema di sorveglianza attraverso le torri di guardia, il cui scopo era quello di avvisare il proprio villaggio dell’avvistamento degli invasori, accendendo un fuoco su ciascuna delle torri. Oggi è possibile ammirare ancora ben 67 delle 80 torri  realizzate, sparse per l’isola, concentrate soprattutto nella costa occidentale e nel Cap Corse.

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